Editoriale

31 Gennaio 2014

In un celebre articolo apparso nel 1978 su Il manifesto, Rossana Rossanda scrisse: "Chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle BR. Sembra di sfogliare l'album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria. Il mondo, imparavamo allora, è diviso in due. Da una parte sta l'imperialismo, dall'altra il socialismo. L'imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale. [...] Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm, il suo schema è veterocomunismo puro. Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è: la guerriglia".

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28 Gennaio 2014

Il caso Electrolux - con l'azienda svedese che "offre" ai propri operai italiani il dimezzamento del salario netto come alternativa alla chiusura degli stabilimenti nel nostro Paese - mostra una volta di più l'insostenibilità della tassazione sul lavoro, che rende l'Italia assolutamente non competitiva con altre realtà europee.

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24 Gennaio 2014

Tra i tanti modi che aveva per far entrare la questione del governo nella partita delle riforme, Letta ha scelto quello più difensivistico, spendendosi a sostegno della richiesta della minoranza Pd e di Alfano sulla legge elettorale – il ritorno alle preferenze – e risparmiandosi sulle risposte, cioè sulla tenuta e sul ruolo di un governo sospeso in un vuoto politico ormai vertiginoso, che gli sarebbero toccate e che continua invece a rimandare in attesa di tempi migliori.

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23 Gennaio 2014

Le piccole e medie aziende italiane con un sito Internet sono il 34%. Il 13% quelle che lo usano anche per il commercio elettronico. Nel 2013 però "Made in Italy" è stato cercato su Google il 13% in più dell'anno prima, in piena crisi. Si cerca Made in Italy ma non si trova quasi niente. C'è domanda, non c'è offerta adeguata. Parliamo di una domanda di prodotti di eccellenza, non di elettrodomestici a basso costo. Anzi, parliamo di narrazioni diversamente declinate dell'eccellenza italiana: cibo e artigianato, per lo più. Ma dietro cibo e artigianato c'è un mondo.

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22 Gennaio 2014

Visita "gelida" quella del premier turco Erdogan a Bruxelles, non per le temperature stranamente miti della capitale dell'Unione, ma per il clima gelido che si è respirato nei palazzi europei in cui è tornato dopo 5 anni di assenza, per una visita di Stato che in realtà dovrebbe essere un viatico alla riapertura delle trattative per l'adesione. Dovrebbe, perché dopo lo scongelamento a Novembre dei negoziati, che erano fermi da 40 mesi, altre problematiche stanno mettendo a rischio l'approdo di Ankara all'UE. La Turchia ha iniziato i negoziati nel 2005, 18 anni dopo la candidatura, ma vi sono almeno due ostacoli di rilievo: anzitutto, la contrarietà di Germania e Francia, i paesi con il maggior numero di deputati nell'emiciclo, che dovrebbero fare i conti con la popolazione superiore del paese anatomico; poi, il problema mai risolto della Repubblica turco-cipriota, acuito negli ultimi anni dai tentativi di estrazione di gas e petrolio nel Mediterraneo.

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21 Gennaio 2014

Per quanti dubbi si possano nutrire della qualità dell'accordo tra Renzi e il Cav., è lecito purtroppo averne ben pochi sulle reazioni che lo "scandaloso" patto del Nazareno ha scatenato dentro e fuori dal PD. Alla grande trattativa sulle riforme si sono presentati tutti, Renzi e Berlusconi compresi, imbracciando le retoriche consunte del luogocomunismo elettorale e imbastendo una discussione surreale da cui sembrava emergere che le fazioni (da una parte la strana coppia "berlusconiana", dall'altra gli esclusi devotamente antiberlusconiani e diversamente berlusconiani) fossero tenute insieme da una sorta di pensiero negativo, più che da un'idea costruttiva o (parola grossa) costituente del processo di riforma.

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20 Gennaio 2014

Tutte le discussioni italiane su quale sia il sistema elettorala più capace di garantire stabilità, governabilità e, in definitiva, un'azione democraticamente efficace ed efficiente delle Istituzioni, assumono indefettibilmente il connotato di una specie di esercizio di rimozione collettiva.
Accade sempre, infatti, che si tenda a sovrastimare l'importanza degli effetti riversati sul sistema dai meccanismi di trasformazione di voti in seggi e si perda di vista la relazione inversa, e cioè come e quanto il sistema, massime quello italiano, sia capace di resistere ai mutamenti di legge formale che introduce, mantenendo intatto il proprio codice di condotta rispetto alle istituzioni sostanziali del Paese, che non sono necessariamente contenibili nella dinamica tra parlamento e governo.

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17 Gennaio 2014

Silvio Berlusconi è ormai l'antitesi del leader politico di cui l'Italia ha bisogno per uscire dallo stato comatoso in cui è caduta: ha governato questo Paese per otto anni su dieci dal 2001 al 2011, l'anno in cui l'Italia è giunta ad un passo da un drammatico default; ha sempre fallito clamorosamente i suoi obiettivi programmatici; la sua condanna in via definitiva per corruzione indurrebbe qualsiasi personalità politica europea a lasciare qualsiasi ruolo. Volenti o nolenti, tuttavia, Berlusconi gode di un consenso ampio.

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