Mancava solo Forza Ebola. Grillo scommette sulla "peste"
Editoriale
PDF
Anche il grillismo, come tutte le "botte di vita" che la fantasia politica italiana con sinistra ricorrenza vagheggia in vista di un palingenetico ricominciamento, si sta mostrando per quello che è sempre stato, un fascismo triste e incattivito dalla frustrazione economica e sociale, una sindrome parassitaria della crisi nazionale, una malattia nella malattia. Gli "uomini della provvidenza" politica e antipolitica sono sempre stati, in primo luogo, dei guaritori e gli italiani che ad essi si votavano dei sofferenti persuasi che la malattia fosse "maleficio".
Non è un caso - non ci stancheremo mai di ripeterlo - che il più grande romanzo politico italiano, i Promessi Sposi, per raccontare esemplarmente l'Italia scelga di descriverla alle prese con la peste e con la pestilenza del pregiudizio, con le febbri della malattia e della ragione a ispirarne insieme i deliri. La stessa Italia Grillo conta di trovare quando a sbarcare, insieme ai disperati, sarà anche Ebola, per il cui arrivo con Salvini e l'altra allegra compagnia di giro della "caccia al clandestino" sembrano addirittura tifare, così da inchiodare Renzi, il governo e tutti gli altri alla colpa della malattia "straniera", come l'euro, come Bruxelles.
Anche se, comprendiamo, oggi ci sarebbero cose più importanti di cui preoccuparsi e occuparsi, sarebbe interessante sapere cosa pensano del Grillo tendenza "Forza Ebola" gli intellettuali della sinistra "senonoraquandista" - Bodei, Settis, Spinelli... - che all'indomani del voto spinsero Bersani a suicidarsi nel rifiutato abbraccio con il comico fascista e oggi "scoprono" il M5S trafficare sull'unico lato libero dello schieramento politico, quello dell'opposizione da destra al governo Renzi - dell'unica destra che c'è e che l'Italia sembra potersi permettere, mentre Berlusconi usa il suo residuo potere pubblico per accomodare i suoi tutt'altro che residuali impicci privati, con il piede in più scarpe, da quella di Renzi a quella di Salvini e sempre comunque nello stivalone di Putin.
Trovaci su FACEBOOK
