logo editorialeIl rito dello streaming che sarà officiato per - si dice - dare trasparenza alle trattative tra PD e M5S sulle riforme è, come tutti i mezzi, anche una prefigurazione del fine. E il fine, da entrambe le parti, è quello del puro spettacolo politico, della rappresentazione che divorzia dalla realtà e se ne impadronisce, sostituendovi una finzione realistica, ma non veritiera. La trasparenza assoluta è una forma di assoluta dissimulazione dell'interesse politico e lo streaming una macchina scenica a mezza strada tra il reality show e l'opera dei pupi.

Un'informazione meno ubriacata dal conformismo digitale della "nuova" politica oggi non parlerebbe di svolta, ma archivierebbe la proposta di Grillo e la risposta di Renzi per quello che sono, due numeri di repertorio perfettamente coerenti con il copione e con le caratteristiche dei personaggi.

PD e M5S non negozieranno affatto davanti alle telecamere, ma parleranno ai rispettivi pubblici continuando a contendersi quello di confine, che nel 2013 abbandonò Bersani per Grillo e nel 2014 Renzi ha riportato alla "casa madre" della sinistra. È una coda di campagna elettorale o un anticipo degli scenari che le divisioni del PD e il decisionismo del premier potrebbero aprire nel piccolo mondo antico della sinistra antirenziana. Grillo tenta evidentemente di infilarsi lì, anche se per cultura politica e stile personale sembra il meno adatto a rassicurare la minoranza PD in rivolta per la sbrigativa "sostituzione" di Chiti e di Mineo.

Renzi, per parte sua, deve continuare a incalzare Grillo sul lato, per così dire, "grillino", descrivendolo come uno sfascista da salotto, un gattopardo posto a guardia perfino dell'elettività del Senato, che ormai nel dibattito pubblico italiano è diventato la madre di tutti i mali e l'incubatore di tutte le caste. Nel contempo il premier deve rassicurare il lato anti-grillino dell'elettorato PD, riproponendosi come unico argine al disordine nichilista. È una strategia, questa, che alle elezioni europee ha funzionato alla grande e che lo costringe a stare a cavallo - e sempre un po' in bilico - tra politica e antipolitica.

Gli attori che le compagnie del PD e del M5S manderanno davanti alle videocamere per la diretta on line della "trattativa" però si guarderanno bene dal raccontare il senso del loro spettacolo.

@carmelopalma