logo editorialeSi avvia stancamente alla fine, dopo settimane di accesi dibattiti, la campagna elettorale per le Europee 2014.

In Italia, per l'occasione, abbiamo visto cose che voi europei non potreste immaginarvi; in effetti questa campagna elettorale, dall'inizio alla fine, è stata un continuo sconfinamento dai territori della politica, ormai ignoti ai più, a quelli della fantascienza. Il nostro racconto fantaeuropeo, però, non è certo paragonabile a Blade Runner, ma appartiene decisamente alla categoria dei B-movie.

Avete presente quei film, rimasti semisconosciuti per evidenti motivi, ambientati nello Spazio o nell'antica Roma, in cui gli sfondi sono palesemente di cartone e i costumi paiono usciti in blocco dai cataloghi Postalmarket? Ecco, la campagna elettorale di quest'anno, per chi l'ha dovuta seguire non supportato da una pregressa passione per il trash e il grottesco, è stata un po' peggio.

Silvio Berlusconi, giudicato colpevole in via definitiva nel processo Mediaset, ha provato in tutti i modi a farsi arrestare, ma nessuno (tranne, si capisce, i soliti intellettuali degli appelli di MicroMega, che per fortuna ormai si leggono a malapena tra di loro) c'è cascato: la condanna per il processo Mediaset, quattro ore a settimana da trascorrere nell'assistenza agli anziani, è talmente lieve che nemmeno i pasdaràn più appassionati se la sono sentita di insistere più di tanto sui vergognosi maltrattamenti inflitti all'ex Cav. dalle famigerate toghe rosse.

Spiazzato dunque dalla conclamata impossibilità di farsi passare per martire della giustizia come ha fatto per vent'anni, l'Amor Nostro, per cercare di agguantare la sempre più lontana soglia del 20%, ha promesso dentiere gratis per gli anziani, veterinari gratis per i barboncini, avvocati gratis per "i casi di malagiustizia", commercialisti gratis per le imprese in difficoltà, innalzamento a 1000 euro delle pensioni minime.

Un programma appassionante, se si votasse per l'elezione di Babbo Natale anziché per il rinnovo del Parlamento Europeo; nulla però in confronto a quello di Beppe Grillo, che nel contraddittorio con se stesso (l'unico da lui ammesso, peraltro) arriva a livelli di virtuosismo fino a poco tempo fa ritenuti irraggiungibili.

Se Berlusconi promette dentiere gratis e abolizione delle tasse sulla casa, Grillo è oltre (Hitler e non solo): racconta a un Bruno Vespa indeciso tra lo shock e l'awe che negli Stati Uniti è prassi comune per "la gente" stamparsi protesi e abitazioni con le stampanti 3D. Grazie alle quali, immaginiamo, una volta importata la fantastica tecnologia in Italia, si potranno costruire Biowashball funzionanti, assemblare in casa con le amiche un vaccino omeopatico per il cancro in modo da sconfiggere le malvagie multinazionali, generare automaticamente nuovi libri di Alfonso Luigi Marra e, giusta le teorie della MMT, stamparsi da sé anche il proprio reddito di cittadinanza. Importo a piacere, purché in banconote di piccolo taglio.

Dal canto suo Matteo Renzi, essendo l'unico dei tre effettivamente al governo, più di 80 euro al mese non ha potuto promettere; reperire le coperture finanziarie per questa manovrina elettorale, però, si è rivelato più complesso del previsto, tanto che il serrato scadenzario presentato dallo stesso premier a febbraio con gran rulli di tamburi è stato completamente disatteso.

Lontanissimi sembrano i tempi in cui la strategia del "Beppe, io sono più antipolitico di te, guarda, so abolire il Senato senza mani!" risultava vincente: oggi il Matteo nazionale si aggira fra comizi e conferenze stampa somigliando sempre di più a un personaggio del Ciclone di Pieraccioni, a tanto così dall'implorare "Tappami, Levante, se tu mi vo' bene".

La campagna elettorale per le Europee 2014, dunque, si è svolta in questo modo, tra assistenzialismo di ritorno, sparate demagogiche, temi completamente slegati dalla politica europea, accuse alla perfida Europa delle banche (ormai un evergreen), scambi di insulti e completa incoscienza della realtà.

Più che l'Europa, in effetti, in questi mesi è stata la realtà la grande assente: i leader dei tre maggiori partiti italiani (per non parlare di quelli dei partiti minori) sembrano ormai indifferenti a ogni consapevolezza del ruolo internazionale dell'Italia, a ogni considerazione sull'opportunità di presentarsi come interlocutori affidabili sui mercati internazionali, a ogni strategia politica di lungo termine.

Tra essere protagonisti di uno dei peggiori B-movie mai girati, ossia la storia italiana degli ultimi anni, e fare i comprimari di una grande produzione di qualità, ossia ciò che l'Europa unita potrebbe diventare se ci si lavorasse seriamente, non c'è dubbio che i membri della cosiddetta classe dirigente italiana, come al solito incapaci di vedere al di là del proprio naso, abbiano optato in maggioranza per la prima alternativa. Sì, Grillo compreso, se qualcuno se lo stesse chiedendo.

Potrebbe andare anche bene, se fosse una decisione che riguarda solo loro, ma così non è. Incatenati alle poltrone di un cinema sempre più squallido, costretti a guardare un film che diventa sempre più brutto, ci siamo tutti quanti noi. E i popcorn del reddito di cittadinanza, della dentiera gratis, delle riforme fatte con Power Point, pare, stavolta stanno davvero per finire.

monnezza