Diritto e libertà
Lockdown e modello italiano? Non conta solo il cosa ma soprattutto il come
Una delle più odiose balle di questi strani e deprimenti giorni è quella del "modello italiano", quotidianamente rilanciata a media unificati (e con l'orgoglio dei cornuti, dovremmo dire). Perché, se è vero che giornali e TV straniere intervistano i nostri governanti, per capire a che punto sia la situazione nel Paese in cui l'epidemia è stata troppo a lungo fuori controllo, è anche vero che il lockdown, che non è un'invenzione italiana e neanche cinese, viene declinato in maniera diversa da Stato a Stato, con punti di caduta pratici diversissimi.
Leggi tutto...Giornalismo combattente
La propensione alla retorica, questa toppa che l’Italia malvissuta adibisce a rimedio bugiardo del proprio decoro civile sbrindellato, si manifesta in forma particolarmente detestabile nei modi di certo giornalismo. Non da oggi, è inutile precisarlo: ma oggi, nell’epopea delle quarantene, tanto più clamorosamente. Per capirsi, è il giornalismo assediato dall’urgenza di far cronaca sulle sue coraggiose fatiche durante la Grande Infezione.
Leggi tutto...C’è in giro un nemico mortale nelle società europee, un nemico giurato delle nostre libertà, del nostro benessere e della pace in cui viviamo. Non ce ne accorgiamo perché sta lavorando segretamente, corrodendo lo spirito dei padri fondatori dell’Unione con una virulenza peggiore di qualsiasi pandemia, e con una potenza superiore a quella di qualsiasi Stato: oggi come cento anni fa quel nemico ha il nome di “nazionalismo”.
Leggi tutto...Trovo nella rubrica delle lettere al Corriere (gli arresti domiciliari inducono simili perversioni) questa significativissima denuncia di Aldo Cazzullo: “La politica ha passato gennaio e febbraio a litigare sulla prescrizione, anziché preparare strutture e protocolli per l’emergenza”.
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La richiesta di canoni, di codici e codicilli per misurare millimetricamente la prossimità consentita tra gli individui e l’agognata pretesa di specifiche e casistiche esasperate in calce ai divieti, come per normare ogni passo possibile all’esterno delle nostre case (con cagnolino al guinzaglio o meno), a cosa serve davvero?
Non esiste regime autoritario che non pretenda di imporsi spiegando ai sudditi il valore formativo delle privazioni cui essi sono sottoposti. Ed è esattamente ciò che ha fatto l’altra sera il presidente del Consiglio durante l’ennesima conferenza stampa, questo inguardabile spettacolino autocelebrativo che l’avvocato del popolo inscena davanti a un’opinione pubblica sequestrata e con l’attività del Parlamento della Repubblica in dismissione.
Leggi tutto...C’è un aspetto nelle vicende negazioniste dell’emergenza coronavirus che merita riflessione. È quello magistralmente incarnato dall’On. Vittorio Sgarbi, rappresentante del popolo non solo in parlamento, ma anche sul web. Sgarbi ha iniziato a esprimere critiche verso le misure di contenimento sostenendo una serie di falsità che per un certo periodo sono circolate sul virus: è poco più dell’influenza, non è letale, si disattiva col calore di un tè e così via.
Leggi tutto...Ubbidienti, ma all’erta. Combattere l’emergenza, ma difendere la democrazia
«Primum vivere, deinde philosophari» (prima si pensi a vivere, poi a fare della filosofia): se il diritto alla salute sta giganteggiando su tutti gli altri è in virtù della gravità della minaccia alla – appunto – salute di tutti i cittadini, che ovviamente è un a priori rispetto al sistema produttivo e, nella corretta misura, rispetto ai pilastri dello Stato di diritto.
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